Gita a Miradolo: Mostra “Caravaggio e il suo tempo”
(13 marzo 2016)

Questa gita al Castello di Miradolo si propone di vedere una grande mostra con oltre quaranta dipinti provenienti da musei e collezioni private, molti dei quali mai visti prima d’ora in Italia.

In questa importante mostra sarà esposta per la prima volta in Piemonte il quadro della “Maddalena penitente“, uno dei grandi capolavori del Caravaggio.

Quest’opera, come tutte quelle dipinte dal Merisi, genera “una febbre che attraversa le menti e i corpi di tutti i pittori moderni tra la fine del Cinquecento e gli anni trenta del Seicento” quando il maestro lombardo fuggì da Roma in cerca di protezione a Napoli, quindi in Sicilia e infine a Malta.

Si potranno comunque vedere ed ammirare capolavori di Gentileschi, Cecco di Caravaggio, Caracciolo, Minniti, Ribera, Asserto, Preti e tanti altri caravaggeschi che popolano questa mostra consentendo un racconto del tempo di Caravaggio.

Sono personalità autonome che rinunciano alla pittura ideale per guardare la realtà così com’è e rappresentarla fotograficamente.

La ricerca che la Fondazione Cosso ha sviluppato nelle sue mostre ha portato a effettuare indagini sul pittore Cecco che oltre a vivere con il Merisi e fargli da garzone si mise a dipingere come lui non delineando le figure col colore ma lasciando emergere la preparazione scura del fondo.

Oltre che alla visita della Mostra le guide ci accompagneranno a visitare il Castello in stile neogotico, costruito nel 1866 su un preesistente palazzo dei conti Cacherano di Bricherasio, e il vasto parco organizzato intorno ad una imponente radura centrale e ideato con fini paesaggistici in stile romantico con all’interno la presenza di piccoli corsi d’acqua.

staffardaNel pomeriggio la visita guidata alla interessantissima Abbazia di Staffarda di proprietà della Fondazione dell’Ordine Mauriziano completerà degnamente la gita.

L’abbazia di Santa Maria di Staffarda è uno dei grandi monumenti medioevali del Piemonte, costruita attendibilmente a partire dal quarto decennio del XII secolo su terreni donati, nei primi anni dello stesso secolo, dal marchese Manfredo I di Saluzzo ai monaci dell’Ordine cistercense per farne un centro di bonifica della campagna circostante, conservata in gran parte nella sua integrità del momento di massima espansione.

 


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